Premessa - (N.B. - Le note alla fine del testo) -
Mi sono chiesto quale finalità dovesse avere una mia lezione sulla didattica della lettura e sulle mappe concettuali/mentali da tenere in un corso di aggiornamento per docenti, poi ho concluso che “il segno distintivo, che caratterizza l’intero progetto di cambiamento radicale della scuola italiana, è rappresentato dal concetto di identità. E’ su questa base che la scuola può lanciare la sua sfida fondamentale al futuro dell’uomo e della società. Si può parlare, infatti, di un asse delle identità, che rappresenta in sé l’intero pacchetto teorico e pratico del cambiamento che si andrà a realizzare a breve termine, ma che, in effetti, in fasi di intuizione e di sperimentazione è già in atto presso singole unità scolastiche. Tale asse trova le sue coordinate nei concetti di autonomia, di continuità, di vocazione, di orientamento, di lettura. Il fine è quello di passare da una scuola dei contenuti ad una scuola dei Concetti e dei Progetti, per realizzare la Persona. Dall’ autonomia-identità del territorio all’autonomia-identità della scuola all’autonomia-identità della Persona, delle sue vocazioni, dei suoi orientamenti, della sua libertà di scegliersi, inquadrando il tutto intorno al perno della loro soluzione continua, quindi della continuità e della essenzialità del sapere e della sua coincidenza piena con l’Essere insito e connaturato ai singoli elementi reagenti tra di loro in questo complesso sistema di sviluppo. In questo gioco della ricerca, all’interno delle singole componenti il sistema[1], la capacità di interpretazione nella lettura diventa fondamentale[2] e si collega alla necessità di trovare vie che conducano ad un sapere leggere funzionale, efficace, essenziale. N.B. – In questo ambito concettuale Autonomia – Persona – Contenuto essenziale – Essenza – Essere interno alle cose diventano punto di riferimento l’uno dell’altro ed hanno il comune denominatore di fare riferimento ad un “Identità essenziale. Tecniche per saper leggere Quando si legge dunque lo scopo fondamentale è comprendere: un brano, nel caso più specifico, ma non è molto diverso per un paesaggio, una persona, un oggetto, un brano musicale, ecc. Ma quello che, qualche volta, lascia perplessi, sia alunni che docenti, è: “Comprendere cosa?”. Il termine Comprensione è molto vago e contiene molti sotto-elementi che andrebbero governati per condurre fra le varie diverse interpretazioni all’essenzialità del comprendere medesimo. Ma gli elementi essenziali per un comprendere possono essere, di volta in volta, diversi secondo gli scopi che si danno alla lettura o secondo gli scopi che si dà il lettore. Chiediamoci: «Un modo scientifico per comprendere esiste?». La ricerca al momento ci offre almeno quattro modi diversi di intendere il concetto di comprensione nella lettura, e che darebbe luogo a quattro diversi livelli di comprensione, ma tutti e quattro significativi[3]. Ma Leggere, per es. un brano o un libro, comporta da parte di chi legge solo un problema di capacità di comprensione concettuale? In effetti c’è anche una implicazione visiva del campo della o delle parole che, spesso, è alla base di letture molto lente, difficoltose, lacunose e che si concludono nel dispendio inutile di tempo e in nessuna comprensione dell’oggetto preso in considerazione. E chiediamoci ancora: “La comprensione di un brano dipende dalla velocità di lettura? Se si, è possibile aumentare la velocità nella lettura? La lettura nella ricerca attuale (Anni 70 – 80 – 90) Varie sono le strategie che la ricerca degli ultimi decenni ha proposto all’attenzione degli operatori della scuola per quanto concerne i miglioramenti nella lettura, decodificazione e comprensione di un testo di qualsiasi contenuto e livello:
-Mappe concettuali: sembra che esse aiutino a relazionare in modo visivo i concetti tra di loro, agevolando sia la fase di comprensione che di ritenzione; Ma oggi qui ci interesseremo di più degli Organizzatori anticipati di Ausubel e delle Mappe Concettuali e Mentali. Le mappe concettuali Esse hanno una differenza dalle Mappe mentali di Buzan, che vedremo poi, e sono rappresentabili in quattro strutture o modelli-base, corrispondenti ciascuno a una modalità diversa di lettura e di interpretazione:
Ciascuno dei modelli, di cui sopra, si accompagna a delle parole chiave in modo da mettere il lettore nelle condizioni di riconoscere nel testo che deve analizzare la mappa o il modello di mappa che di più si adatta al suo caso, cioè al testo stesso. Tali mappe si reggono sul principio della ricerca dell’idea basilare a cui vengono collegate le sue idee coordinate e a ciascuna di queste ultime le rispettive subordinate di vario ordine e grado. Nella mappa concettuale si ripetono a livello grafico le medesime logiche che si trovano dentro al periodo scritto: principale, coordinate, secondarie, subordinate di vario ordine e grado. 1.La mappa tematico-descrittiva
2.La mappa-sequenziale-episodica
3.La mappa comparativo-descrittiva
4.La mappa problema-soluzione
N.B. – Gli schemi di cui sopra sono da considerare base, quindi modelli di riferimento essenziale, ma ciascuno di essi, una volta mappato può differire da quello generico, in quanto risponde alla situazione contestuale e ai bisogni reali. Suggerimenti per l’apprendimento delle mappe concettuali La guida da parte dell’insegnante è fondamentale per addivenire ai dovuti risultati a beneficio degli allievi:
Nell’atto di decidere un lavoro o un progetto sistematico da realizzare per mappe concettuali bisogna:
La natura del testo La scelta dei testi da analizzare, per pervenire alle conoscenze dei contenuti, è un momento del metodo e del percorso al quale il docente, soprattutto nelle fasi propedeutiche, deve dedicare moltissima cura. Dalla natura stessa del testo l’allievo può essere indotto a continuare o a rinunciare:
-Parole significanti -Titoli -Sottotitoli -Affermazioni sintetiche Esse hanno in comune il carattere della informazione essenziale, agevolano, pertanto, la comprensione “essenziale”:
I limiti della mappa concettuale Certamente la mappa concettuale, come qualsiasi altro strumento didattico o non, non è il toccasana per qualsiasi problema, anche se rappresenta certamente un ausilio, spesso fondamentale. I suoi fondamentali limiti sono: 1.Un brano può essere tanto composito e complesso da prestarsi a più livelli di interpretazione e a diversificati tipi di schemi, quindi anche di mappe; 2.Gli schemi da analizzare sono di tipologia rigida tanto da non prestarsi all’uso della mappa concettuale come chiave di apertura o esemplificazione; 3.Non è adattabile alle predisposizioni individuali di chi legge ed interpreta; Chiediamoci allora: “Di fronte a tali impedimenti si rinuncia allo strumento mappa per l’analisi e si ritorna a quelli comuni: relazione, riassunto veloce, riassunto lento, ecc.?” La risposta a questo quesito la fornisce Buzan con un altro tipo di Mappa che viene definita Mentale - Mappa Mentale quindi. Le Mappe Mentali di Buzan Ma vediamo ora che cosa è una Mappa Mentale e in cosa si differenzia dai quattro modelli già visti di Mappa Concettuale:
Usi della Mappa Mentale di Buzan
Vantaggi della Mappa Mentale di Buzan
NOTE [1] Ambiente, Scuola, Persona, Società. 2 Perché implica il guardare dentro alle cose, cogliendone l’essenza basilare. 3 Meazzini 1986. 4 In modo libero e poi guidato. 5 Perché invitati a farlo o per iniziativa spontanea. 6 Si ricordino i quattro modelli-base. 7 Su questo punto il dibattito nelle situazioni scolastiche di base, dove il problema della mappa viene posto, è feroce, accanito. |
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