Se il lemma “frammenti” sta a significare i piccoli pezzi di un oggetto rotto, il quale può essere di scarso pregio, un bicchiere d’uso giornaliero o del servizio di cristallo di Murano, esteticamente bello e non sostituibile, quale idea suggerisce, posto com’è sulla prima di copertina della raccolta di poesie di Antonio Pellegrino, copertina che subito ci dice l’unione di due arti che muovono i sensi estetici dell’autore, che la parola fa poesia e col pennello la fa immagine visiva. Nella finta aletta della seconda copertina, egli rivendica ai genitori l’insegnamento alla libertà di pensiero, di parola, di azione, di essere, di scegliere: la responsabilità di scelta non può essere che personale, perciò sua. Le tempere arricchiscono la grafica, la quale è libera di valorizzare la parola su cui pone il suo accendo scrivendola con la maiuscola (L’Orizzonte dei Pensieri, Come Respiro di Vento, Lamenti di Foglie, Finestra di Pietra Trasparente, Sapori di Suoni Dispersi…) quasi personalizzandole come una nuova mitologia: la sua. Ogni pagina bianca è la casetta di una poesia, che non chiede ospitalità a quella accanto o a quella che segue. L’ispirazione creativa, al suo poeta, è il frammento d’un pensiero, d’una visione, d’un sentimento, d’un luogo. La poesia è già tutta scritta nel cuore e nella mente del poeta. Il suo intimo glieli detta i Frammenti, Antonio ne è il raccoglitore, come l’antico contadino del mannello di spighe di grano. Non m’accadeva da tempo di incontrarmi con una poesia così intimista, così vera, così accattivante. Un Frammento? Lo colgo in Tabernacolo di Vetro: Il mio spirito / Tabernacolo di vetro / trasparente ai sentimenti, / sente il tuo cuore / battere i segni / del tempo perduto, / negato ai nostri palpiti, / al nostro amore impossibile / tradito da eventi traversi, / paralleli per sempre / e…distinti. Ma sono tutti da leggere e gustare con animo libero. Ciascun lettore vi troverà qualcosa per sé. Anziché trattenermi al commento dei Frammenti, ho preferito sottolinearne gli aspetti esteriori che divengono interiorità, che l’Autore in libertà deposita nelle parole, che si fanno suono e vita nell’animo per il lettore (in Annuario 2003, editrice ASMV, Piedimonte Matese - CE -, pp. 364/365)
Domenico Loffreda
Domenico Loffreda